Anker paga i clienti Eufy per condividere video e allenare l'IA
Anker ha incentivato gli utenti Eufy a condividere video per addestrare sistemi di IA, sollevando questioni di privacy e sicurezza.

Incentivi e preoccupazioni sulla privacy: la strategia di Anker con Eufy
Un importante produttore di dispositivi di sicurezza domestica ha promosso un progetto per incentivare i utenti a condividere video attraverso la propria piattaforma, offrendo pagamenti in cambio di materiale video da utilizzare per addestrare sistemi di intelligenza artificiale. Questa iniziativa mira a migliorare la capacità di riconoscimento di attività criminali, come furti di pacchi e di auto.
Come funziona il programma
Dal dicembre 2024 alla fine di febbraio 2025, i clienti sono stati invitati a partecipare inviando video di furti reali o simulati, con l’aspettativa di ricevere circa 2 dollari per ogni clip. In alcuni casi, videoclip di furti di auto potevano valere fino a 80 dollari. Per partecipare, gli utenti compilavano un modulo online, caricavano i video e fornivano il proprio account PayPal per ricevere il compenso.
Risultati e utilizzo dei dati
Secondo le dichiarazioni degli sviluppatori, i video raccolti vengono usati esclusivamente per allenare algoritmi di intelligenza artificiale e non condivisi con terze parti. Tuttavia, la mancanza di trasparenza sulla gestione e la cancellazione dei dati solleva dubbi sulla reale tutela della privacy degli utenti.
Questioni di sicurezza e privacy
Nonostante le promesse di sicurezza, questioni nel passato hanno dimostrato che alcuni prodotti Eufy non garantiscono una protezione completa, come la possibilità di accesso non autorizzato alle stream video, anche se pubblicizzati come crittografati end-to-end. La divulgazione di questa attività di raccolta dati, affiancata a possibili vulnerabilità di sicurezza, alimenta le preoccupazioni sulla privacy e l’affidabilità dei dispositivi.
Risposte e conseguenze
Il produttore ha dichiarato di voler rivedere le informazioni fornite ai clienti circa il funzionamento delle funzioni di notifica e l’uso dei dati temporanei per migliorare i servizi. La pressione mediatica e le segnalazioni di vulnerabilità hanno portato l’azienda a correggere alcune pratiche discutibili, ma permangono dubbi sulle misure di tutela effettive.
Conclusioni
- Le aziende stanno esplorando modalità di raccolta dati più aggressive per migliorare le capacità delle IA.
- La trasparenza verso gli utenti e la sicurezza dei dati devono essere prioritarie nelle strategie di raccolta.
- Gli utenti devono essere sempre informati sui rischi e sui benefici di condividere i propri dati personali digitale.